Sul palcoscenico, brilla la giovane ma già affermata Marta Torbidoni, al suo debutto nel ruolo di Odabella. Il soprano marchigiano colpisce per la bellezza della voce, calda e ricca di armonici, ma soprattutto per la tecnica ragguardevole, che le consente di affrontare i temibili salti di una scrittura tra le più complesse della produzione verdiana.
Nella difficilissima aria iniziale (“Santo di patria”) la Torbidoni sfoggia sicurezza, piglio e compattezza di suono davvero invidiabili, ma è da sottolineare anche la capacità di piegare la voce in alati assottigliamenti nella pure difficile aria “Oh dal fuggente nuvolo”.